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Caldo Estivo e Rischio di Infarto: Un Legame da Non Sottovalutare

Negli ultimi anni, l’aumento delle temperature estive in Italia ha sollevato crescenti preoccupazioni per la salute pubblica, in particolare per quanto riguarda le patologie muscolari. Il caldo intenso non è solo un disagio fisico, ma rappresenta un fattore di rischio significativo per eventi cardiaci gravi, come gli infarti miocardici acuti (IMA). Questo rischio è accentuato nei soggetti più fragili, specialmente tra le persone over 60, che spesso presentano comorbidità muscolari preesistenti.

In questo post approfondiamo, sulla base di dati scientifici recenti, il rapporto tra esposizione al calore estremo e aumento del rischio di infarto, fornendo raccomandazioni utili per prevenire eventi avversi, soprattutto durante le onde di calore.

Il Caldo e il Sistema Cardiovascolare: Meccanismi Fisiopatologici

L’esposizione prolungata a temperatura elevata induce una serie di risposte fisiologiche nell’organismo, molte delle quali possono stressare il sistema cardiovascolare:

Effetto del caldo sul corpo
Conseguenze cardiovascolari
Vasodilatazione periferica
Riduzione della pressione arteriosa
Aumento della sudorazione
Disidratazione e riduzione del volume ematico
Aumento della frequenza cardiaca
Maggiore lavoro del cuore
Alterazione dell’equilibrio idro-elettrolitico
Rischi di aritmie e ipovolemia

Questi cambiamenti sono normali meccanismi di termoregolazione, ma diventano problematici quando si sommano a condizioni predisponenti come ipertensione, diabete, dislipidemia o insufficienza cardiaca.

Dati Epidemiologici: L’Italia e il Rischio Cardiaco Estivo

Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Planetary Health (2021), il numero di decessi attribuibili alla temperatura in Europa è in aumento, con l’Italia tra i paesi più colpiti. In particolare, tra il 2000 e il 2019, il rischio relativo di infarto durante le ondate di calore è aumentato del 12% tra le persone over 65 anni.

Un’analisi condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2023 ha evidenziato che:

  • Ogni +1°C sopra i 25°C aumenta il rischio di infarto del 4-6% .
  • Le fasce orarie critiche sono tra le ore 11:00 e le 18:00 .
  • I giorni successivi a quelli di massima temperatura mostrano il picco di incidenza degli eventi coronarici acuti.

Fonte: “Mortalità e ricoveri per malattie cardiovascolari correlati al caldo in Italia”, ISS, 2023.


Fattori di Rischio Specifici

Tra i fattori che amplificano il rischio di infarto durante il caldo troviamo:

Fattore di rischio
Descrizione
Età avanzata (>65 anni)
Ridotta capacità di termoregolazione e maggiore frequenza di malattie croniche
Patologie cardiovascolari preesistenti
Ipertensione, scompenso cardiaco, fibrillazione atriale
Farmaci di uso cronico
Diuretici, beta-bloccanti, vasodilatatori (che possono alterare l’equilibrio idrico)
Disidratazione
Riduzione del volume ematico e aumento della viscosità del sangue
Attività fisica intensa al sole
Sovraccarico del sistema cardiocircolatorio

Prevenzione: Raccomandazioni per ridurre il rischio di infarto estivo

La prevenzione rimane il pilastro fondamentale per ridurre il carico di malattia legato alle onde di calore. Ecco alcune misure pratiche e scientificamente supportate:

1. Idratazione adeguata

  • Bere almeno 1,5–2 litri di acqua al giorno , anche senza senso della seta.
  • Evitare bevande alcoliche e zuccherose.
  • Monitorare la frequenza e il colore delle urine (devono essere chiare).

2. Evitare l’esposizione al caldo nelle ore centrali

  • Limitare le uscite all’esterno tra le ore 11:00 e le 19:00 .
  • Utilizzare tende oscuranti o tapparelle chiuse durante il giorno.
  • Utilizzare ventilatori o condizionatori, mantenendo una temperatura ambiente tra i 24 ei 26°C .

3. Dieta leggera e ricca di sali minerali

  • Consumare frutta e verdura ricca di potassio e magnesio (es. banane, spinaci).
  • Ridurre il consumo di cibi grassi e pesanti.
  • Integrare eventualmente sali minerali (magnesio, potassio) sotto controllo medico.

4. Attività fisica moderata e programmata

  • Praticare movimento fisico nelle prime ore del mattino o dopo il tramonto.
  • Preferire ambienti freschi e ben ventilati.
  • Consultare sempre il proprio medico prima di intraprendere attività sportiva se si hanno problemi cardiaci.

5. Controllo costante dei parametri vitali

  • Monitorare quotidianamente pressione arteriosa e frequenza cardiaca .
  • Prestare attenzione ai sintomi di allarme:
    • Mal di testa improvviso
    • Senso di stanchezza insolito
    • Dolore toracico o oppressione
    • Difficoltà respiratorie

6. Farmaci: attenzione all’uso corretto

  • Alcuni farmaci (diuretici, antiipertensivi) possono aumentare il rischio di disidratazione.
  • Consultare il medico curante per eventuali aggiustamenti posologici durante l’estate.

Raccomandazioni per Caregiver e Familiari di Anziani

Per chi assiste le persone anziane, è fondamentale adottare un atteggiamento proattivo:

  • Verificare quotidianamente lo stato di salute e idratazione.
  • Offrire pasti freschi e nutrienti.
  • Aiutare nella gestione di termostati e ventilatori.
  • Stabilire un piano di emergenza in caso di comparsa di sintomi cardiaci.

Il caldo estivo non è un semplice fastidio: può rappresentare un serio rischio per la salute cardiovascolare, soprattutto per le persone anziane o affette da patologie croniche. La consapevolezza dei rischi, unita a comportamenti preventivi mirati, può salvare vite umane.

Con il riscaldamento globale in atto, la preparazione alla stagionalità climatica deve entrare in una parte lontana della cultura sanitaria nazionale. Solo attraverso una sinergia tra istituzioni, professionisti sanitari e cittadini sarà possibile mitigare gli effetti del caldo sui sistemi cardiovascolari fragili.


Fonti Bibliografiche

  1. Guo Y et al. (2021). “Temperatura e malattie cardiovascolari in 187 paesi, 2000-2019: un’analisi delle serie temporali del Global Burden of Disease Study”. The Lancet Planetary Health , Volume 5, Numero 8.
  2. Istituto Superiore di Sanità (2023). “Effetti del caldo sulla salute cardiovascolare: analisi epidemiologica in Italia.”
  3. OMS (2022). “Rischi per la salute derivanti da eventi meteorologici estremi: linee guida per la preparazione alla salute pubblica”.
  4. Società Europea di Cardiologia (ESC, 2020). “Implicazioni cardiovascolari delle ondate di calore”.

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Un affascinante mondo subacqueo

Una guida completa per scoprire e padroneggiare l’arte dell’acquariofilia. Che tu sia un principiante curioso o un appassionato esperto, questo libro è stato creato per accompagnarti in un viaggio straordinario attraverso uno degli hobby più gratificanti e coinvolgenti: la creazione e la cura di un acquario.

L’acquariofilia è molto più che un semplice passatempo. È un ponte tra noi e il misterioso mondo sott’acqua, un modo per portare un pezzo di natura nelle nostre case e connetterci con esseri viventi unici e affascinanti. Immagina di poter ricreare un angolo di foresta pluviale, un fiume tropicale o una barriera corallina mozzafiato all’interno della tua stanza. Con questa guida, ti mostreremo come trasformare questa visione in realtà.

L’Arte di Vivere Lento

Spunti per uno stile di vita estivo più consapevole: viaggi lenti, letture, meditazione, natura

Come una carezza del vento che accarezza la pelle nelle prime ore del mattino, l’estate ci invita a rallentare, a respirare profondamente e a riscoprire i ritmi naturali che il mondo frenetico ci ha fatto dimenticare. In questa stagione di luce infinita e calore avvolgente, c’è un’arte sottile da imparare: l’arte di vivere lento.

Il movimento del slow living è nato negli anni ’80 in Italia, quando un gruppo di attivisti si oppose all’apertura di un McDonald’s a Roma, ma la sua essenza affonda radici ben più profonde nella saggezza antica di chi sapeva che la vita va assaporata, non ingoiata a bocconi. Vivere lentamente significa trovare bellezza e significato nella semplicità, assaporando ogni momento.

Il richiamo dell’estate: quando il tempo si dilata

L’estate è la stagione dell’espansione, quando i giorni si allungano come sbadigli pigri e le notti si accorciano per fare spazio ai sogni a occhi aperti. È il momento perfetto per abbracciare una filosofia di vita che privilegia la qualità sulla quantità, la profondità sulla velocità.

Immagina di svegliarti senza sveglia, quando il corpo decide che è ora. Il sole filtra attraverso le tende come un invito gentile a iniziare la giornata. Non c’è fretta, non ci sono appuntamenti che ti rincorrono come cani rabbiosi. C’è solo tu, il momento presente e infinite possibilità di bellezza.

Viaggi lenti: l’arte di arrivare prima partendo dopo

Riscoprire il viaggio come meditazione in movimento

Il viaggio consapevole significa disconnettersi dai dispositivi per connettersi davvero con la destinazione. Quando viaggiamo lentamente, ogni passo diventa una scoperta, ogni sosta un’opportunità di meraviglia.

Il treno che attraversa campagne dorate, l’autobus che si ferma in paesini dimenticati dalle mappe, la bicicletta che ci porta lungo sentieri profumati di lavanda: questi non sono mezzi di trasporto, sono strumenti di trasformazione. Nel viaggio lento, la meta non è mai importante quanto il percorso.

Consigli pratici per viaggi consapevoli

Tipo di viaggio Approccio slow Benefici
Treno regionale Scegli il panoramico invece del veloce Paesaggi, incontri umani, tempo per riflettere
Cammino a piedi 15-20 km al giorno massimo Connessione con la natura, meditazione in movimento
Bicicletta Strade secondarie e piste ciclabili Ritmo naturale, scoperta di luoghi nascosti
Auto Strade panoramiche, soste frequenti Flessibilità, tempo per l’improvvisazione

Letture estive: quando i libri diventano portali

L’arte di leggere con il corpo

Leggere d’estate è diverso. Non è solo nutrire la mente, ma anche il corpo. Sdraiati sotto un albero, con l’ombra che danza sulle pagine, il libro diventa un ponte tra te e l’infinito. Le parole si mescolano ai profumi dell’erba, ai suoni degli insetti, al calore che ti avvolge come un abbraccio.

Scegli libri che parlano all’anima: poesie che evocano paesaggi interiori, romanzi che ti trasportano in mondi dove il tempo ha un altro sapore, saggi che ti fanno riflettere sulla bellezza del semplice.

Biblioteche naturali: leggere nei luoghi dell’anima

  • Sotto un albero secolare: dove le radici profonde ti ricordano che anche tu appartieni alla terra
  • In riva al mare: dove il ritmo delle onde scandisce il ritmo della lettura
  • In montagna: dove l’aria rarefatta rende ogni parola più nitida
  • Nel giardino di casa: dove il familiare diventa sacro

Meditazione estiva: respirare l’infinito

La pratica della presenza nel calore

L’estate è perfetta per meditare all’aperto, con i suoni rilassanti della natura. Quando mediti d’estate, non stai solo praticando una tecnica: stai partecipando a un dialogo cosmico. Il sole che scalda la pelle, la brezza che muove i capelli, il canto degli uccelli che crea una sinfonia naturale: tutto diventa parte della tua pratica.

Tecniche di meditazione estiva

Alba dorata

Svegliati prima del sole e siediti rivolto a oriente. Respira con il ritmo del risveglio del mondo. Ogni inspirazione è luce che entra, ogni espirazione è gratitudine che esce.

Meditazione dell’acqua

Vicino a un fiume, un lago o il mare, lascia che il suono dell’acqua diventi il tuo mantra. L’acqua insegna la fluidità, la capacità di adattarsi senza perdere la propria essenza.

Pratica del tramonto

Quando il giorno si arrende alla notte, siediti e osserva il cielo che cambia colore. Ogni sfumatura è una lezione di impermanenza(*), ogni minuto che passa è un dono da non sprecare.

Natura: la grande maestra dell’estate

Imparare dai maestri silenziosi

Trascorrere tempo in natura fornisce opportunità per ricaricarsi e coltivare la mindfulness. Gli alberi sono i nostri primi maestri di slow living. Hanno radici profonde e rami che accarezzano il cielo, ma non hanno mai fretta. Crescono un anello alla volta, una stagione dopo l’altra, in perfetta armonia con i ritmi cosmici.

Le montagne ci insegnano la stabilità, i fiumi la fluidità, i fiori la bellezza effimera. Ogni elemento naturale è un libro aperto di saggezza, scritto in un linguaggio che il cuore comprende immediatamente.

Pratiche di connessione naturale

Forest bathing (bagno di foresta)

Non è solo camminare nel bosco, è immergersi nell’ecosistema forestale con tutti i sensi aperti. Tocca la corteccia, annusa le foglie, ascolta il dialogo tra gli alberi.

Earthing (radicamento)

Cammina a piedi nudi sull’erba, sulla sabbia, sulla terra. Lascia che il corpo si ricordi della sua connessione elettrica con la Terra.

Sky gazing (contemplazione del cielo)

Sdraiati e osserva le nuvole che cambiano forma, le stelle che iniziano a brillare, la luna che sorge maestosa. Il cielo è il più grande schermo cinematografico della natura.

Il ritmo circadiano dell’estate: danzare con la luce

Vivere secondo i ritmi solari

In estate, il sole è il nostro orologio naturale. Alzarsi con l’alba non è solo romantico, è biologicamente appropriato. Il corpo produce cortisolo nelle prime ore del mattino, preparandoci per il giorno, mentre la melatonina inizia a essere secreta quando il sole tramonta.

Esci, senti il sole sul viso e respira aria fresca. Fai una passeggiata nella natura o pratica yoga per rilassare i muscoli. Seguire questi ritmi naturali non è un ritorno al passato, ma un passo verso il futuro di una vita più equilibrata.

Tabella dei ritmi circadiani estivi

Orario Attività consigliata Beneficio
6:00-8:00 Meditazione e movimento dolce Preparazione energetica
8:00-10:00 Colazione e lettura Nutrimento corpo-mente
10:00-12:00 Attività creative Picco di concentrazione
12:00-14:00 Pranzo e riposo Digestione e rigenerazione
14:00-16:00 Attività fisica Energia e vitalità
16:00-18:00 Tempo sociale Connessione umana
18:00-20:00 Cena e riflessione Nutrimento e interiorità
20:00-22:00 Attività rilassanti Preparazione al sonno

Alimentazione consapevole: nutrire l’anima attraverso il corpo

Il sapore dell’estate

L’estate ci regala frutti che sono piccoli soli da mangiare: pesche succose, meloni profumati, pomodori che sanno di terra e di cielo. Mangiare lentamente d’estate significa assaporare non solo il cibo, ma anche il momento, la compagnia, il luogo.

Ogni morso diventa una meditazione quando lo mastichi con presenza. Il sapore si dispiega come un fiore che sboccia, rivelando note che la fretta ci aveva sempre fatto perdere.

Principi di alimentazione slow

Stagionalità

Mangia quello che la terra ti offre in questo momento. I prodotti di stagione hanno il sapore del tempo giusto, la saggezza della natura che sa cosa il corpo ha bisogno.

Località

Scegli prodotti del territorio, che non hanno viaggiato migliaia di chilometri. Ogni chilometro risparmiato è un piccolo gesto d’amore verso il pianeta.

Socialità

Condividi i pasti, trasforma il cibo in occasione di incontro. Mantieni conversazioni faccia a faccia che nutrono l’anima quanto il cibo nutre il corpo.

Tecnologia e disconnessione: trovare l’equilibrio

La digital detox estiva

Non devi abbandonare completamente la tecnologia per essere consapevole, ma puoi decidere quando e como usarla. L’estate è il momento perfetto per sperimentare periodi di disconnessione digitale.

Inizia con piccoli gesti: un’ora senza smartphone al mattino, i pasti senza schermo, la sera senza social. Ogni momento sottratto al digitale è un momento restituito alla vita reale.

Alternative analogiche

Attività digitale Alternativa slow Beneficio
Scrolling social Passeggiata nel quartiere Movimento e scoperta
Video YouTube Conversazione con amici Connessione umana
Musica streaming Suoni della natura Rilassamento profondo
Podcast Silenzio o meditazione Pace interiore

Creatività slow: l’arte di creare senza fretta

Quando il tempo diventa colore

La creatività estiva ha un sapore particolare. È fatta di mani sporche di terra nel giardino, di schizzi fatti all’ombra, di poesie scritte sul taccuino mentre si aspetta il tramonto. Non c’è pressione, non c’è giudizio, c’è solo il piacere puro di creare.

Pratiche creative estive

Diario dell’estate

Scrivi ogni giorno una piccola osservazione, un pensiero, una gratitudine. Alla fine dell’estate avrai un libro della tua anima.

Fotografia contemplativa

Non scattare per condividere, ma per ricordare. Una foto al giorno, scelta con cura, che catturi l’essenza del momento.

Arte naturale

Crea mandala con foglie e fiori, sculture con sassi e legni trovati. L’arte che torna alla terra è arte che ha capito il ciclo della vita.

Relazioni umane: la qualità dell’incontro

Conversazioni che nutrono

L’estate è amore, libertà, natura, attività, gioco, calore. È anche la stagione delle relazioni che si approfondiscono quando il tempo non è tiranno. Sedersi sotto le stelle a parlare fino a tardi, condividere un tramonto in silenzio, cucinare insieme senza guardare l’orologio: questi sono i momenti che creano legami autentici.

Pratiche relazionali slow

Ascolto profondo

Quando qualcuno ti parla, ascolta non solo le parole ma anche i silenzi, le pause, il respiro. L’ascolto profondo è un regalo raro in un mondo che ha sempre fretta di rispondere.

Presenza fisica

Quando sei con qualcuno, sei davvero lì. Non con il corpo presente e la mente altrove, ma totalmente presente. Questo è il lusso più grande che puoi offrire a chi ami.

Condivisione di esperienze

Invece di parlare di cose da fare, fate cose insieme. Cucinate, camminate, guardate le stelle, create qualcosa con le mani. Le esperienze condivise creano ricordi che durano più delle parole.

Slow living urbano: rallentare in città

Trovare oasi nel cemento

Anche se vivi in città, puoi praticare l’arte del vivere lento. Ogni città ha i suoi angoli segreti: parchi nascosti, caffè con giardino, terrazze che guardano il cielo. L’importante è cambiare il modo di guardare, non necessariamente il luogo dove si vive.

Strategie urbane per il slow living

Mobilità dolce

Cammina quando puoi, pedala quando è possibile, usa i mezzi pubblici come opportunità di osservazione e riflessione.

Orti urbani

Anche un vaso di basilico sul balcone può diventare un ponte con la natura. Prendersi cura di una pianta è prendersi cura di sé.

Comunità di quartiere

Conosci i tuoi vicini, frequenta i negozi di quartiere, partecipa alla vita del territorio. La lentezza è anche comunità.

Conclusione: L’estate come maestra di vita

L’arte di vivere lento non è una tecnica da imparare, ma una saggezza da riscoprire. Il slow living è una scelta di vita che enfatizza mindfulness, intenzionalità e la bellezza di prendersi il proprio tempo. L’estate, con i suoi ritmi dilatati e le sue opportunità di connessione con la natura, è la stagione perfetta per iniziare questo percorso.

Come un seme che germoglia lentamente nella terra calda, anche noi possiamo imparare a crescere seguendo i ritmi naturali, senza forzature, con la pazienza di chi sa che le cose più belle richiedono tempo per manifestarsi.

Quando l’estate finirà e torneremo alle routine autunnali, porteremo con noi questa saggezza: che la vita è troppo preziosa per essere vissuta di corsa, che ogni momento contiene infiniti tesori se sappiamo guardare con occhi lenti, che la felicità non è una meta da raggiungere ma un modo di camminare.

L’estate ci insegna che il tempo non è denaro, ma vita. E la vita va vissuta a goccia a goccia, come il miele che scende lento dal cucchiaio, dolce e dorato, prezioso e irripetibile.


Parabola finale: Il viaggiatore e le due strade

Un viaggiatore si trovò davanti a un bivio. A destra c’era un’autostrada dritta e veloce che prometteva di portarlo a destinazione in poche ore. A sinistra c’era un sentiero di montagna che serpeggiava tra i boschi, lungo e faticoso.

Il viaggiatore scelse la strada veloce e arrivò presto alla meta. Ma quando si voltò indietro, si accorse di non ricordare nulla del viaggio. Era arrivato, ma non aveva vissuto.

Un altro viaggiatore, trovandosi allo stesso bivio, scelse il sentiero lento. Arrivò tardi, ma aveva negli occhi la luce dei tramonti visti, nelle orecchie il canto degli uccelli, nel cuore la pace dei boschi attraversati.

Quale dei due aveva davvero viaggiato?


“Non andare dove il sentiero ti porta, vai invece dove non c’è sentiero e lascia una traccia.” – Ralph Waldo Emerson

Fonti consultate:

(*) – L’impermanenza, in senso generale, sottolinea la condizione di precarietà e provvisorietà di tutto ciò che esiste. Niente è statico o eterno, ma è in continuo divenire, in costante cambiamento. Questo concetto può essere applicato a vari ambiti, dalla natura alle relazioni umane, ai fenomeni mentali e anche alle nostre percezioni. 

La democrazia e il potere di veto

La democrazia e il potere di veto: la contraddizione sulle istituzioni internazionali

Democrazia: una definizione

Il termine “democrazia” ha origine nel greco antico, da dēmokratía, composto da dēmos (popolo) e kratos (potere), e significa letteralmente “potere del popolo”. Nel suo significato più essenziale, essa si fonda sul principio che ogni cittadino debba avere un eguale diritto di partecipare alle decisioni che plasmano leggi, politiche pubbliche e gestione dello Stato.
Nel pensiero politico moderno, la democrazia è generalmente vista come un sistema in cui si tengono elezioni libere, esiste un pluralismo politico, vige lo stato di diritto, i poteri sono separati, i diritti fondamentali garantiti e i cittadini sono attivamente coinvolti nella vita politica. Questa può assumere una forma diretta – dove il popolo decide senza intermediari – oppure rappresentativa, dove elegge delegati che governano a suo nome.

Le radici della democrazia

La dottrina democratica affonda le sue radici nell’Atene del V secolo a.C., dove per la prima volta si sperimentò un sistema in cui i cittadini maschi potevano discutere e votare direttamente su leggi e decisioni pubbliche. Pur trattandosi di un modello fortemente limitato (escludeva donne, schiavi e stranieri), resta un riferimento imprescindibile nella storia della politica.
La democrazia moderna, invece, nasce dall’Illuminismo e dalle grandi rivoluzioni del Settecento: la Rivoluzione Americana (1776) e la Rivoluzione Francese (1789) segnarono la rottura con l’assolutismo monarchico e l’affermazione della sovranità popolare, dei diritti individuali e di un governo costituzionale. I movimenti per il suffragio universale, la parità di genere e i diritti civili tra XIX e XX secolo contribuirono ad ampliare progressivamente la base democratica.

Democrazia nel mondo contemporaneo

Oggi la democrazia si esprime in modi diversi, influenzata dal contesto storico, culturale ed economico. A livello nazionale si manifesta tramite costituzioni, parlamenti, consultazioni popolari e un sistema di equilibri tra poteri. Nella dimensione sociale si traduce in partecipazione civica, libertà di associazione, autonomia delle organizzazioni e trasparenza nelle istituzioni.
Tuttavia, sul piano internazionale, la democrazia appare fragile, spesso evocata più a fini retorici che pratici. I rapporti tra Stati non si fondano su un sistema democratico globale, ma su equilibri di potere, trattati, interessi strategici e vincoli geopolitici. Ne risulta una frattura tra i valori democratici dichiarati e le decisioni reali che incidono sulla vita di miliardi di persone.

Democrazia e organizzazioni internazionali

Dopo la Seconda guerra mondiale sono nate numerose istituzioni con l’obiettivo di promuovere pace, cooperazione e sviluppo globale. Organismi come le Nazioni Unite (ONU), la NATO, il WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio) e il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU (UNHRC) si presentano come spazi di governance condivisa tra Stati. Tuttavia, un esame attento rivela gravi limiti in termini di funzionamento democratico.

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU e il diritto di veto

Il caso più significativo è quello del Consiglio di Sicurezza dell’ONU, composto da 15 membri, di cui 5 permanenti: Stati Uniti, Russia, Cina, Regno Unito e Francia. Questo organo ha il compito principale di mantenere la pace e la sicurezza nel mondo. Tuttavia, ogni membro permanente possiede il diritto di veto, che gli permette di bloccare qualsiasi risoluzione, anche se approvata dalla maggioranza.
Questo meccanismo mina il concetto stesso di democrazia. Se un singolo Stato può impedire un’azione collettiva, il principio di uguaglianza tra le nazioni viene compromesso. Il risultato è che gli interessi geopolitici di una sola potenza possono ostacolare interventi umanitari, risoluzioni di pace o sanzioni, anche davanti a violazioni gravi del diritto internazionale.

La NATO e il consenso unanime

Anche la NATO, l’alleanza militare fondata nel 1949, prende le decisioni solo in presenza di consenso unanime. Sebbene possa sembrare un esempio di democrazia deliberativa, in realtà questo sistema porta spesso a blocchi decisionali o a un dominio di fatto da parte degli Stati Uniti, grazie alla loro superiorità militare ed economica.

Il WTO e la disuguaglianza economica

Nel WTO, le decisioni sono teoricamente adottate per consenso, ma nella pratica i Paesi economicamente più forti impongono regole e standard che finiscono per influenzare i mercati e le politiche economiche dei Paesi in via di sviluppo. Le economie più deboli, di conseguenza, hanno spesso poca voce in capitolo.

Il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU (UNHRC)

L’UNHRC ha il compito di monitorare la situazione dei diritti umani a livello globale. Tuttavia, la sua composizione risente più di logiche geopolitiche che di criteri etici: tra i suoi membri siedono anche Stati noti per gravi violazioni dei diritti umani, con il risultato che l’agenda del Consiglio può essere distorta e la sua credibilità compromessa.

La contraddizione del veto americano

Teoricamente a un’unica risposta: no. Un sistema basato su un’oligarchia del potere – di fatto, la funzione del veto può essere esercitata solo da uno stato – che non si sottopone ad alcuna responsabilità diffusa, in cui non si distinguono chiaramente gli attori e le rigide strutture istituzionali possono condizionare le decisioni, non può certo essere definito democratico. È un’oligarchia a livello globale, in cui pochi possono decidere per molti. La contraddizione rende dunque vani i termini del dibattito.

Prospettive di riforma:

C’è bisogno di più di ottant’anni dalla fine della Seconda Guerra mondiale, ma le possibilità di riforma rimangono esigue. Vari membri permanenti del CdS hanno proposto diverse forme di riforma (incremento dei membri permanenti, abolizione o riforma del veto, riconoscimento di nuovi membri) – che ovviamente non andranno mai in porto, essendo una modifica solo i membri attuali possono fare. Nel frattempo, proliferano le alternative: alleanze regionali e organismi multilaterali alternativi (BRICS, Unione Africana, ASEAN) avvicinano i paesi diversi su campi d’azione. Di fronte ai limiti attuali, sembra che la possibilità più concreta sia una democratizzazione fuori dall’ONU.

Considerazioni: la democrazia fuori dalle nazioni?

La promessa di un mondo democratico è sospesa da ottant’anni. Forse solo la rimozione di un sistema critico garantirebbe uno schema di organizzazione democratica a livello globale.

Post Scriptum – Una chiamata alla consapevolezza

Il cambiamento istituzionale non nasce nei palazzi del potere, ma si nutre di pressione sociale, consapevolezza collettiva e impegno civico. Per superare l’inerzia di un sistema fondato su privilegi anacronistici, serve una mobilitazione diffusa: cittadini informati, scuole che insegnano a pensare criticamente, media che non si limitino a registrare ma che sappiano interrogare il presente.

Parlare di queste contraddizioni, metterle in discussione con lucidità e coraggio, è già un primo atto politico. Solo rompendo la rassegnazione e l’idea che l’ordine attuale sia immutabile, possiamo riaprire lo spazio del possibile.

La storia non cambia soltanto con le rivoluzioni lampo, ma anche con trasformazioni lente, profonde, spesso invisibili all’inizio. È in questa pazienza attiva che si costruisce una democrazia vera: non solo nei confini degli Stati, ma tra le nazioni, tra i popoli, nel riconoscimento reciproco della dignità e del diritto.

Finché la voce di pochi potrà zittire la volontà dei molti, la democrazia globale resterà un’illusione. Ma se sapremo educare allo spirito critico, diffondere conoscenza e coltivare speranza, quel che oggi sembra utopia potrebbe domani diventare realtà.

About Magazine Giugno 2025

il numero di giugno 2025 di About Magazine è un caleidoscopio di temi che riflettono il nostro tempo: progresso tecnologico, sfide globali, moda sostenibile, wellness digitale e storie che toccano il cuore. Ecco una panoramica per immergervi nelle pagine più emozionanti:

1. “Settant’anni di progressi e un presente in frantumi”

Un viaggio storico dall’ottimismo del dopoguerra alle disillusioni odierne, tra istituzioni internazionali nate per la pace e un presente segnato da contraddizioni. “Le potenze arroganti del passato giacciono in rovine. Eppure l’uomo non impara”.

2. La Tunisia: Ponte tra Europa e Africa

Scoprite come la Tunisia sta diventando un hub commerciale grazie agli accordi con l’UE e l’Africa. Con numeri da record: 75% delle esportazioni verso l’Europa e un futuro promettente con l’African Continental Free Trade Area.

3. Moda & Beauty Estate 2025

Colori vibranti come Blu Oceano e Rosa Corallo, tessuti eco-friendly (lino organico, cotone bio) e accessori maxi dominano le tendenze. “La moda del futuro è sostenibile: scegliere materiali etici è ormai una priorità”.

4. Generazione Z e Alpha: I Nuovi Protagonisti

Giovani che “pensano in frame” (Gen Z) e bambini che dialogano con Alexa (Gen Alpha). Consumano esperienze, non prodotti, e chiedono autenticità. “Alla Gen Z racconta qualcosa di vero. Alla Gen Alpha fai vivere qualcosa da giocare”.

5. La Sfida Robot: Opportunità e Rischi

L’IA trasformerà il 40% dei lavori, ma nasceranno nuove professioni. Tra cobot in fabbrica e rischi esistenziali, la domanda è: “Come guidare questa rivoluzione senza perdere la nostra umanità?”

6. Wellness Tech: Benessere a Portata di App

Dalle app di meditazione alla realtà virtuale per ridurre lo stress, passando per wearable che monitorano la salute. “Prendersi cura di sé non è mai stato così personalizzato”.

7. “Oltre il Silenzio”: Una Fiaba per Ascoltare la Terra

La storia di Léo, un ragazzo sordo che “sente con le ossa” e salva il suo villaggio percependo il grido della terra. Una metafora poetica sull’ascolto e la connessione con la natura.

8. Zero Waste Estate

Piccoli gesti per grandi impatti: borracce, swap party di vestiti, creme solari reef-safe“Lo zero waste non è perfezione, ma scelte consapevoli”.


Perché leggere questo numero?
Perché About Magazine non è solo informazione, ma un invito a fermarsi, riflettere e sognare. Tra dati, storie e tendenze, troverete spunti per vivere il futuro con consapevolezza e meraviglia.

“Le storie danno forma ai sogni, e i sogni costruiscono mondi”.
Buona lettura!

🌍 Scoprite di più:

Tunisia Settore Tessile e Abbigliamento; Opportunità e Sfide per l’Export verso l’Europa

l’Unione Europea (UE). Questo articolo analizza il mercato tunisino del tessile-abbigliamento, con un focus specifico sull’export verso l’Europa, gli accordi bilaterali in vigore e i vantaggi e svantaggi di investire in Tunisia.

1. Panorama del Settore Tessile e Abbigliamento in Tunisia
1.1 Importanza del Settore nell’Economia Tunisina
Il settore tessile e dell’abbigliamento è uno dei pilastri dell’economia tunisina, contribuendo in modo significativo al PIL, all’occupazione e alle esportazioni.

  • Contributo al PIL: Circa il 7% del PIL industriale.
  • Occupazione: Oltre 160.000 lavoratori, con una forte presenza femminile (circa 60%).
  • Export: Secondo l’Institut National de la Statistique Tunisie (INS), il settore rappresenta circa il 30% delle esportazioni totali del Paese.

1.2 Principali Prodotti e Mercati di Destinazione
La Tunisia è specializzata nella produzione di:

Abbigliamento pronto (jeans, t-shirt, abiti)

Tessuti tecnici e sportivi

Lavorazioni su misura per grandi marchi europei

I principali mercati di destinazione sono:

Paese Quota di Export Tessile Tunisia (2023)
Francia 45%
Italia 25%
Germania 15%
Spagna 8%
Altri (EU e non) 7%

2. Accordi Bilaterali Tunisia-UE per il Settore Tessile

2.1 Accordo di Libero Scambio (ALECA in negoziazione)

L’Accordo di Libero Scambio Completo e Approfondito (ALECA) tra Tunisia e EU è stato firmato il 10 Ottobre 2023 dopo anni di negoziati, tuttavia la ratifica completa da parte di tutti gli stati membri UE richiederà ancora tempo.

Cosa cambia dal 1° marzo 2025?

A partire da questa data, entreranno in vigore norme di origine più flessibili per i prodotti tessili e dell’abbigliamento tunisini esportati in UE, come previsto dall’Accordo di Associazione UE-Tunisia (in vigore dal 1998 ma modificato nel 2023).

Dettagli delle Nuove Regole

Cumulo Pan-Euro-Mediterraneo: I produttori tunisini potranno utilizzare materiali provenienti da altri Paesi partner (es. Turchia, Marocco) senza perdere lo status di “origine preferenziale”.
Tolleranza aumentata al 10% (dal 7%) per componenti non originari (es. bottoni, fili) senza perdere l’accesso tariffario preferenziale.
Semplificazione delle procedure doganali per ottenere il certificato EUR.1.(Fonte: Commissione Europea – Comunicato su ALECA e norme di origine, 2023)

Impatto sul Settore Tessile-Abbigliamento Tunisino

  1. Vantaggi per gli Esportatori Tunisini
  2. Accesso senza dazi al mercato UE per prodotti che soddisfano le nuove norme.
  3. Maggiore competitività rispetto a concorrenti extra-UE (es. Bangladesh, Vietnam).
  4. Possibilità di integrare supply chain europee (es. importare tessuti dall’Italia, trasformarli in Tunisia ed esportare senza dazi).

Esempio Pratico

Un’azienda tunisina che produce jeans:

Prima del 2025: Doveva usare almeno il 93% di materiale locale/UE per evitare dazi.
Dal 2025: Può importare il 10% di materiale extra (es. filo turco, zip cinesi) senza penalità.

3. Differenza tra ALECA e Modifiche all’Accordo di Associazione

ALECA (firmato ma non ancora pienamente operativo) riguarda liberalizzazioni più ampie (servizi, appalti pubblici, proprietà intellettuale).
Le nuove norme di origine (2025) derivano da un emendamento all’Accordo di Associazione, già approvato e in vigore.

3. Investire in Tunisia: Vantaggi e Sfide

3.1 Perché Investire in Tunisia?

Vantaggi

1 – Costi Competitivi

Manodopera a basso costo (salario minimo: ~300-400 EUR/mese).
Energia più economica rispetto all’Europa.

2 – Posizione Geografica Strategica

Prossimità all’Europa (1-2 giorni di spedizione via mare).
Accesso a mercati africani tramite ZLECAf (Zona di Libero Scambio Continentale Africana).

3 – Incentivi Fiscali e Doganali

Esenzione IVA per le imprese export-oriented.
Zone industriali dedicate (es. Bizerte, Kairouan) con agevolazioni.

4 – Know-how Consolidato

Decenni di collaborazione con marchi europei (Zara, Benetton, Decathlon).

Sfide e Rischi

1 – Burocrazia e Corruzione

Lentezze amministrative nell’avvio di attività.

2 – Instabilità Politica

Tensioni sociali occasionali (scioperi, proteste).

3 – Concorrenza Internazionale

Competizione con Marocco, Turchia e Bangladesh.

4 – Dipendenza dall’Europa

Crisi economiche europee impattano direttamente la domanda.

4. Caso di Studio: Successi e Fallimenti nel Settore

Successo: Grouping d’Intérêt Economique (GIE)

Alcune PMI tunisine si sono unite in consorzi (GIE) per aumentare la competitività, ottenendo:

Migliori condizioni di acquisto materie prime.
Accesso a finanziamenti UE.

Fallimento: Delocalizzazioni Post-Covid

Alcune aziende europee hanno ridotto la produzione in Tunisia a causa di:

Interruzioni della catena di approvvigionamento.
Aumento dei costi logistici.

5. Conclusioni: La Tunisia è una Scelta Strategica?

Nonostante le sfide, la Tunisia rimane una destinazione attraente per gli investimenti nel tessile-abbigliamento, grazie a:

Accordi preferenziali con l’UE.
Costi competitivi e know-how consolidato.
Potenziale crescita con l’ALECA.

Tuttavia, gli investitori devono valutare attentamente:

Rischi politici e burocratici.
Alternative concorrenti (es. Marocco, Egitto).

Risorse Utili

  1. Institut National de la Statistique Tunisie (INS)
  2. Agence de Promotion de l’Industrie et de l’Innovation (Tunisia Industry)
  3. Commissione Europea – Relazioni UE-Tunisia

La Tunisia offre opportunità concrete per gli investitori nel tessile, ma richiede un approccio strategico per mitigare i rischi. Con i giusti accordi e una gestione oculata, il Paese può consolidarsi come piattaforma produttiva chiave per l’Europa.

5 Suggerimenti per l’ecommerce per migliorare l’assistenza clienti

Dall’inizio del 2020 ad oggi, l’Italia ha visto un aumento significativo di nuovi consumatori online, con 2 milioni di nuovi utenti, di cui 1,3 milioni arrivati durante l’emergenza sanitaria del Covid-19. Attualmente, in Italia, 29 milioni di persone comprano online, rispetto ai 27 milioni di febbraio 2020. Nei primi cinque mesi del 2019, si registravano 700 mila nuovi consumatori, quindi nei primi cinque mesi del 2020 il loro numero è pressoché triplicato.

Roberto Liscia, presidente di Netcomm, ha definito questo fenomeno un “salto evolutivo”: “Le abitudini di acquisto e i comportamenti dei consumatori italiani si sono spostati a favore dell’e-commerce, che ha garantito continuità di servizio per numerose attività e per i cittadini.” Tuttavia, le aspettative dei consumatori in merito all’assistenza clienti rappresentano una sfida crescente.

L’importanza dell’assistenza clienti

Nel mondo di oggi, l’assistenza clienti non riguarda solo la fidelizzazione, ma è anche fondamentale per i marchi per mantenere un flusso continuo di acquirenti ed entrate. I rivenditori devono soddisfare le esigenze dei consumatori esistenti e rispondere alle richieste dei nuovi clienti. In effetti, l’80% dei nuovi clienti ora considera l’esperienza offerta da un marchio di e-commerce importante quanto i suoi prodotti e servizi.

L’aumento di problemi globali come l’inflazione, i crescenti costi di acquisizione dei clienti e le mutevoli esigenze dei consumatori ha creato una nuova ondata di richieste di assistenza clienti. Pertanto, per sopravvivere nel panorama competitivo odierno, le aziende di e-commerce devono valutare e adeguare il supporto e i servizi offerti ai clienti per evitare insoddisfazione e perdita di entrate.

Cinque modi per migliorare l’assistenza clienti nell’e-commerce

  • Concentrati sulla personalizzazione del servizio clienti La personalizzazione è fondamentale per offrire un’esperienza cliente eccellente. Le aziende devono investire in sistemi di gestione delle relazioni con i clienti basati sull’intelligenza artificiale per registrare e analizzare i dati in tempo reale. Questo permette di comprendere le preferenze dei clienti e offrire suggerimenti e interazioni personalizzate, creando un vantaggio competitivo.
  • Offri una comunicazione omnicanale I consumatori desiderano connettersi con i marchi su più canali senza problemi. Una strategia omnicanale, che utilizza social media, live chat e altri canali, è essenziale. Si prevede che il mercato delle piattaforme di commercio al dettaglio omnicanale crescerà del 21% nel 2023, rendendo questa strategia indispensabile per fornire un’esperienza coerente e in tempo reale.
  • Sfrutta l’intelligenza artificiale Entro il 2025, si prevede che il 95% delle interazioni con i clienti avverrà attraverso canali supportati dall’intelligenza artificiale. Utilizzare l’AI permette di sviluppare modelli predittivi che comprendono le esigenze e i comportamenti dei consumatori, migliorando l’interazione e fornendo suggerimenti personalizzati.
  • Utilizza le tecnologie di automazione L’automazione può rivoluzionare l’assistenza clienti, liberando risorse per attività più critiche. Identificare le attività ripetitive e automatizzarle permette di migliorare l’efficienza. Ad esempio, l’automazione può gestire notifiche per i ticket di supporto e inviare e-mail personalizzate, migliorando l’esperienza del cliente.
  • Fornisci opzioni self-service Gli acquirenti preferiscono risolvere i problemi autonomamente. Offrire strumenti self-service come chatbot, pagine FAQ, guide e tutorial consente ai clienti di ottenere rapidamente le risposte che cercano, migliorando la loro soddisfazione e riducendo i tempi di attesa per l’assistenza.
    Conclusione

Man mano che le tecnologie digitali si evolvono, le aspettative dei consumatori aumentano. Tecnologie come la realtà aumentata, i big data, i chatbot e l’automazione intelligente possono trasformare il modo in cui le aziende si connettono con i clienti. Investendo in queste tecnologie, i rivenditori di e-commerce possono migliorare la soddisfazione dei clienti e aumentare i profitti, garantendo un vantaggio competitivo nel mercato attuale.

*Omnicanale: gestione sinergica dei vari punti di contatto tra azienda e consumatore per ottimizzare l’esperienza del consumatore.
*Chatbot: software che simula conversazioni umane, consentendo interazioni realistiche con i dispositivi digitali.

Quadro normativo favorevole agli investitori in Tunisia

“Chi semina bene, raccoglie frutti abbondanti.”
Questo proverbio tunisino è perfetto per descrivere la situazione attuale del paese, che ha costruito un quadro normativo moderno e attrattivo per gli investitori stranieri. Con oltre 4.000 aziende estere già operative, la Tunisia si conferma un terreno fertile per chi vuole investire in Nord Africa, grazie a leggi chiare, incentivi fiscali e una forte apertura al commercio internazionale.

Un quadro normativo moderno e in evoluzione

Negli ultimi anni, la Tunisia ha compiuto passi importanti per rendere il proprio sistema economico più competitivo e trasparente. La riforma più significativa è stata l’adozione del Codice degli Investimenti del 2016, entrato in vigore nel 2017, che ha semplificato le procedure burocratiche, ridotto le restrizioni e introdotto incentivi mirati per attrarre capitali stranieri.

Questa legge ha segnato un cambio di passo, puntando a:

  • Facilitare la creazione di nuove imprese
  • Promuovere investimenti in settori strategici come agricoltura, pesca, nanotecnologie, biotecnologie, elettronica, energie rinnovabili e tutela ambientale
  • Incentivare lo sviluppo regionale, con agevolazioni per le imprese che si insediano in aree meno sviluppate

Incentivi fiscali e agevolazioni

Uno dei punti di forza del sistema tunisino è la vasta gamma di incentivi fiscali offerti agli investitori. Tra i principali:

  • Esenzioni e riduzioni sull’imposta sulle società (IS): aliquote ridotte per i settori prioritari (10% per agricoltura, pesca, sviluppo regionale, artigianato), mentre l’aliquota generale è al 20% (con settori ad alta redditività tassati al 35% o 40%, come banche e telecomunicazioni).
  • Esenzione dall’IVA e da altre imposte indirette sull’acquisto di beni e servizi necessari all’attività.
  • Deduzioni fiscali per le imprese che reinvestono utili o aumentano il capitale.
  • Esenzioni temporanee per nuove imprese: fino a 100% di esenzione fiscale per i primi anni, con percentuali decrescenti fino al quarto anno.
  • Incentivi specifici per le aree di sviluppo regionale: esenzioni fiscali fino a 10 anni per le imprese localizzate in zone designate come prioritarie.

Questi strumenti sono pensati per creare un ambiente favorevole sia per le piccole e medie imprese sia per le grandi multinazionali.

Procedure semplificate e accesso al mercato

La Tunisia ha lavorato molto per abbattere le barriere burocratiche che spesso frenano gli investimenti nei paesi emergenti. Oggi:

  • L’accesso al mercato è libero per la maggior parte delle attività, con poche eccezioni che richiedono autorizzazioni specifiche.
  • La dematerializzazione delle procedure doganali e amministrative riduce tempi e costi.
  • Sono stati introdotti sportelli unici per le pratiche di investimento, facilitando l’apertura e la gestione delle imprese.
  • Il paese è impegnato in una graduale armonizzazione con le normative europee, grazie anche all’Accordo di Associazione con l’UE.

Protezione degli investimenti e sicurezza giuridica

La Tunisia ha firmato 54 accordi bilaterali per la protezione degli investimenti e 52 convenzioni contro la doppia imposizione, che garantiscono:

  • Stabilità e tutela legale agli investitori stranieri
  • “Evitamento”(meccanismo di difesa) della doppia tassazione sui redditi
  • Possibilità di ricorrere ad arbitrati internazionali in caso di controversie

Questi strumenti rafforzano la fiducia degli investitori e favoriscono flussi di capitale più consistenti e duraturi.

Tabella: Principali incentivi fiscali in Tunisia

Tipo di incentivo Descrizione Durata / Aliquota
Aliquota ridotta per settori prioritari Agricoltura, pesca, sviluppo regionale, artigianato 10%
Aliquota generale Tutte le altre attività 20%
Aliquota per settori ad alto reddito Telecommunicazioni, energia, franchising, banche, assicurazioni 35% – 40%
Esenzione per nuove imprese Deduzione totale dalla base imponibile per i primi a annu 100% primo anno, decresente fino al 25% al quarto anno.
Esenzione IVA per beni e servizi necessari allo svolgimento dell’attività Totale
Incentivo per sviluppo regionale Deduzione totale dalle base imponibile per attività industriali, turistiche 4 – 10 anni secondo della zona

Il ruolo delle riforme fiscali 2025

Nel 2025 la Tunisia ha introdotto ulteriori riforme per rendere il sistema fiscale ancora più attrattivo e sostenibile. Tra le novità:

  • Incremento del salario minimo garantito (SMIG) per i lavoratori, con impatti positivi sulla domanda interna e sulla qualità della forza lavoro.
  • Introduzione di un’aliquota media del 20% per la maggior parte delle società, con aliquote ridotte o aumentate a seconda del settore.
  • Esenzione totale dall’imposta per le società costituite nel 2024 e 2025 per i primi quattro anni.
  • Nuove misure di amnistia fiscale e doganale per facilitare la regolarizzazione e l’ingresso di capitali.

Queste misure sono pensate per accompagnare la ripresa economica e stimolare nuovi investimenti, soprattutto in settori innovativi e ad alto valore aggiunto.

Settori chiave e opportunità per gli investitori

Grazie al quadro normativo favorevole, la Tunisia attrae investimenti in diversi settori:

  • Agroalimentare: produzione e trasformazione di olio d’oliva, agrumi, prodotti biologici.
  • Industria manifatturiera: componentistica auto, elettronica, tessile.
  • Energia rinnovabile: solare, eolico, con incentivi per progetti di decarbonizzazione.
  • Tecnologie digitali e servizi IT: sviluppo di software, outsourcing, startup innovative.
  • Turismo: valorizzazione del patrimonio culturale e naturale.

Detto tunisino: “La pazienza è la chiave del successo”

Investire in Tunisia significa anche saper cogliere i tempi giusti, apprezzare la gradualità delle riforme e la costruzione di un sistema solido e duraturo. La pazienza e la lungimiranza sono premiate in un contesto che sta rapidamente evolvendo.

Tunisia a confronto con altri paesi del Nord Africa

Aspetto Tunisia Marocco Algeria
Aliquota imposta società 20% (settori prioritari 10%) 31% (settori prioritari 15%) 26% (settori prioritari 19%)
Convenzioni doppia impostazione 52% 60+ 40+
Protezionie investimenti 54 accordi 60+ accordi 50+ accordi
Incentivi per sviluppo regionale Si Si Limitati
Facilità di fare imprese Media-alta Alta Media

La Tunisia si distingue per un equilibrio tra incentivi fiscali, protezione legale e apertura commerciale, risultando un’opzione molto competitiva per gli investitori.

Un paese che apre le porte agli investitori

Il quadro normativo tunisino è oggi una delle sue carte vincenti. Con leggi moderne, incentivi mirati e una rete di accordi internazionali, il paese si presenta come un ambiente favorevole e sicuro per chi vuole investire nel Nord Africa.

Come dice un ultimo proverbio tunisino:
“Il mercato è come un giardino: chi lo cura con attenzione, ne gode i frutti.”
La Tunisia è pronta a coltivare insieme agli investitori un futuro di crescita e prosperità, offrendo terreno fertile, regole chiare e un clima di fiducia.

Se stai pensando di espandere il tuo business o di entrare in nuovi mercati, la Tunisia è una scelta da considerare con attenzione. Il paese ha già dimostrato di saper attrarre capitali esteri e di voler continuare su questa strada con riforme e innovazioni costanti. Qui, il futuro è un’opportunità da cogliere.

 

Sostenibilità e incentivi ambientali in Tunisia: un futuro verde da investire

“Chi rispetta la terra, la terra lo ricompensa.”
Questo antico proverbio tunisino racchiude lo spirito di un paese che sta puntando con decisione sulla sostenibilità ambientale e sull’innovazione verde come leve fondamentali per lo sviluppo economico e sociale. La Tunisia, con il suo clima mediterraneo e la posizione strategica tra Europa e Africa, si sta trasformando in un laboratorio di progetti di tutela ambientale, trattamento dei rifiuti e produzione sostenibile, offrendo incentivi concreti agli investitori che vogliono contribuire a un futuro più pulito e innovativo.
In questo post approfondiremo le politiche, i programmi e le opportunità che la Tunisia mette in campo per promuovere la sostenibilità, con un occhio particolare agli incentivi ambientali e ai progetti innovativi, mettendo in luce perché investire in questo settore oggi significa puntare sul domani.

Una strategia nazionale per la sostenibilità e la transizione energetica
La Tunisia ha adottato una strategia chiara e ambiziosa per la transizione energetica e lo sviluppo sostenibile, in linea con gli obiettivi globali di riduzione delle emissioni e tutela delle risorse naturali.

  • La Banca Europea per gli Investimenti (BEI) ha siglato un accordo con la Tunisia per erogare 415 milioni di euro di finanziamenti dedicati a progetti di efficienza energetica, energie rinnovabili e mobilità sostenibile.
  • Il programma “Tunisie Relance Économique” prevede un supporto di 170 milioni di euro rivolto soprattutto alle micro, piccole e medie imprese (PMI), che rappresentano il 90% del tessuto imprenditoriale tunisino e impiegano il 60% della forza lavoro.
  • L’Unione Europea contribuisce con una sovvenzione di 8 milioni di euro per promuovere uno sviluppo economico sostenibile, inclusivo e rispettoso dell’ambiente.

Questi fondi sono destinati a modernizzare infrastrutture, stimolare l’economia verde e affrontare le sfide climatiche, creando anche nuovi posti di lavoro e favorendo l’inclusione sociale.

Incentivi per progetti di tutela ambientale e trattamento dei rifiuti
La Tunisia ha messo a punto un sistema di incentivi fiscali e finanziari per favorire:

  • Progetti di tutela ambientale, come la riduzione dell’inquinamento, la conservazione della biodiversità e la gestione sostenibile delle risorse idriche.
  • Impianti di trattamento e riciclo dei rifiuti solidi urbani e industriali, con particolare attenzione alla riduzione della plastica e alla valorizzazione dei materiali riciclabili.
  • Tecnologie pulite e processi produttivi innovativi, che riducono l’impatto ambientale e migliorano l’efficienza energetica.

Gli incentivi includono esenzioni fiscali, accesso facilitato a finanziamenti pubblici e privati, e supporto tecnico per la realizzazione e la gestione dei progetti.

Il programma ADAPT: sostenere l’agricoltura e la pesca artigianale sostenibili

Un esempio concreto di impegno per la sostenibilità è il programma ADAPT, finanziato dall’Unione Europea con un budget complessivo di 70 milioni di euro (fino al 2028), attuato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) in partenariato con il Programma Alimentare Mondiale (PAM).

  • Il programma mira a sostenere la produzione agricola e la pesca artigianale con un approccio innovativo, equo e rispettoso dell’ambiente.
  • Promuove la sicurezza alimentare, l’autosufficienza e una gestione sostenibile delle risorse naturali.
  • Include un fondo per investimenti green, supporto alla distribuzione e educazione nutrizionale.
  • Favorisce l’inclusione finanziaria e lo sviluppo di un’economia sociale e solidale.

ADAPT rappresenta un modello di cooperazione internazionale che unisce sviluppo economico e tutela ambientale, offrendo opportunità concrete per investitori e operatori del settore.

Tunisia hub strategico per l’idrogeno verde
La Tunisia punta a diventare un polo di riferimento per la produzione di idrogeno verde, una delle tecnologie più promettenti per la decarbonizzazione globale.

  • L’obiettivo è produrre 8 milioni di tonnellate di idrogeno verde entro il 2050, di cui 2 milioni per il mercato interno e 6 milioni per l’esportazione.
  • Il progetto coinvolge investimenti stimati tra 150 e 250 miliardi di euro e prevede una cooperazione internazionale, in particolare con l’Europa.
  • La produzione sarà sostenibile, utilizzando acque reflue e sistemi di desalinizzazione per non aggravare la crisi idrica nazionale.
  • Le aziende interessate dovranno effettuare valutazioni di impatto ambientale e sociale per accedere ai finanziamenti.

Questa visione ambiziosa colloca la Tunisia al centro della transizione energetica nel Mediterraneo, con un ruolo chiave nella rete energetica europea e africana.

Innovazione e formazione: il ruolo del Terna Innovation Zone
Nel 2025 è stato inaugurato a Tunisi il Terna Innovation Zone, un hub dedicato all’innovazione energetica e alla formazione tecnica, gestito dal gruppo italiano Terna.

  • Offre programmi di accelerazione per startup e formazione per giovani talenti.
  • Supporta lo sviluppo di energie rinnovabili, efficienza energetica e digitalizzazione delle infrastrutture.
  • È collegato al progetto Elmed, che prevede un cavo elettrico sottomarino tra Italia e Tunisia.

Questo centro rappresenta un esempio di come innovazione, sostenibilità e cooperazione internazionale possano creare nuove opportunità di sviluppo e occupazione.

Tabella: Principali programmi e finanziamenti per la sostenibilità in Tunisia

Programma / Progetto Budget (€) Obiettivi principali Partner principali
BEI- (Tranzazione energetica) 415 millioni Energia rinnovabili, efficienza, mobilità Banca Europea per gli investimenti
Tunise Relance Economique 170 millioni Supporto PMI. sviluppo sostenibile Governo tunisino, BEI
Sovvenzione UE per sostenibilità 8 millioni Sviluppo economico sostenibile Unione Europea
Programma ADAPT 70 millioni Agricoltura e pesca sostenibili UE, AICS, PAM
Terna innovative Zone Innovazione energetica e formazione Terna, Governo tunisino

Opportunità per investitori e imprese

Investire in progetti sostenibili in Tunisia significa:

  • Accedere a incentivi fiscali e finanziari dedicati.
  • Partecipare a un mercato in crescita, con una domanda crescente di soluzioni green.
  • Collaborare con istituzioni internazionali e locali impegnate nella transizione energetica.
  • Contribuire a un modello di sviluppo che coniuga crescita economica, tutela ambientale e inclusione sociale.

Il settore della sostenibilità è trasversale e coinvolge energia, agricoltura, industria, gestione dei rifiuti e tecnologie innovative.

Detto tunisino: “La terra non è un’eredità dei nostri padri, ma un prestito dei nostri figli.”
Questo detto sottolinea l’importanza di adottare pratiche sostenibili e di investire in un futuro che rispetti l’ambiente e le generazioni che verranno.

Conclusioni: la Tunisia come terra di innovazione verde e sviluppo sostenibile

La Tunisia sta costruendo un modello di sviluppo che mette al centro la sostenibilità ambientale, l’innovazione tecnologica e l’inclusione sociale. Grazie a programmi finanziati da istituzioni europee e internazionali, incentivi ambientali e una visione chiara per il futuro, il paese offre opportunità concrete per chi vuole investire in progetti green.

Che si tratti di energie rinnovabili, idrogeno verde, trattamento dei rifiuti o agricoltura sostenibile, la Tunisia è pronta a diventare un hub di riferimento nel Mediterraneo per la transizione ecologica.

“Chi semina sostenibilità, raccoglie prosperità.”

Investire in Tunisia significa non solo puntare su un mercato in crescita, ma anche contribuire a un futuro migliore per tutti.

Se vuoi approfondire o sviluppare presentazioni, dossier o campagne informative per attrarre investitori, la Tunisia offre un quadro ricco di esempi e dati concreti, da valorizzare con passione e visione.

Infrastrutture e logistica in Tunisia: il motore moderno della crescita

“Chi costruisce strade, costruisce il futuro.”
Questo antico detto tunisino ben rappresenta la strategia che il Paese sta adottando per sostenere lo sviluppo economico e attrarre investimenti esteri: investire in infrastrutture moderne e in una logistica efficiente, creando le condizioni ideali per far crescere imprese e commercio.
In questo post approfondiremo il panorama infrastrutturale tunisino, le iniziative in corso, i progetti futuri e i vantaggi concreti offerti da zone franche e aree industriali, elementi chiave per chi vuole investire o fare business in Tunisia.

Un investimento strategico nelle infrastrutture stradali
Il 2025 si apre con un segnale forte: la Tunisia ha ottenuto un finanziamento di circa 80 milioni di euro dalla Banca Africana per lo Sviluppo (Afdb) per la terza fase del Programma di modernizzazione delle infrastrutture stradali.
Il progetto, del valore complessivo di oltre 86 milioni di euro, prevede il rafforzamento di quasi 189 chilometri di strade riservate in sette governatorati strategici: Kef, Kasserine, Sousse, Sfax, Kairouan, Siliana e Gafsa. Queste aree sono ricche di potenzialità agricole e industriali, ma soffrono di vincoli legati al degrado della rete stradale.
Il miglioramento delle infrastrutture stradali non è solo una questione di mobilità: è un investimento diretto nella sicurezza alimentare e nella competitività delle regioni ad alto valore aggiunto agricolo.
Negli ultimi dieci anni, grazie al contributo della Afdb, la Tunisia ha rinnovato circa 4.000 chilometri di strade e 104 chilometri di autostrade, con numerose opere ingegneristiche costruite per migliorare la rete di trasporto.

  • Logistica efficiente: la chiave per attrarre investimenti
    Oltre alle strade, la Tunisia sta puntando molto sullo sviluppo di una logistica moderna e integrata. Un sistema logistico efficiente è fondamentale per ridurre i costi di trasporto, velocizzare le esportazioni e migliorare la competitività delle imprese.
  • Zone franche e aree industriali: la Tunisia dispone di numerose zone franche, aree industriali e parchi tecnologici che offrono vantaggi fiscali, doganali e amministrativi agli investitori esteri.
  • Porti e aeroporti moderni: porti come Rades, Sfax e Bizerte sono stati potenziati per gestire volumi crescenti di merci, mentre gli aeroporti di Tunisi-Cartagine, Monastir e Djerba offrono collegamenti internazionali frequenti.
  • Intermodalità: la Tunisia sta sviluppando sistemi integrati di trasporto che combinano strada, ferrovia e mare per ottimizzare la catena logistica.

Questi elementi creano un ecosistema favorevole per le imprese che vogliono esportare verso Europa, Africa e Medio Oriente.

Innovazione e sostenibilità: il ruolo del Terna Innovation Zone
Nel gennaio 2025, a Tunisi è stato inaugurato il Terna Innovation Zone, il primo hub di innovazione energetica in Africa gestito dal gruppo italiano Terna.
Questo centro rappresenta un laboratorio di formazione e sperimentazione dedicato alla transizione energetica e alla digitalizzazione delle infrastrutture elettriche tunisine.
Il progetto è collegato al progetto Elmed, che prevede la costruzione di un cavo sottomarino di 200 km tra Italia e Tunisia per integrare le reti elettriche dei due continenti.
L’Innovation Zone supporta startup e talenti locali, offrendo programmi di accelerazione e formazione tecnica.
Favorisce lo sviluppo di energie rinnovabili e l’efficienza energetica, elementi fondamentali per infrastrutture sostenibili e moderne.
Questa iniziativa rafforza la partnership strategica tra Italia e Tunisia e rappresenta un esempio di come innovazione e infrastrutture possano andare di pari passo.

Modernizzazione del settore fosfati: infrastrutture produttive e logistiche
Un altro settore chiave che beneficia di investimenti infrastrutturali è quello dei fosfati, risorsa naturale fondamentale per l’economia tunisina.
Il governo ha avviato un piano per:

  • Modernizzare gli impianti di estrazione e trasformazione.
    Ampliare la capacità di trasporto e costruire nuove unità industriali a Gabès e Mdhilla.
  • Introdurre tecnologie avanzate per massimizzare il rendimento e ridurre gli sprechi.
  • Migliorare le condizioni di lavoro e le misure ambientali, come il riciclo delle acque reflue.

Questi interventi non solo aumentano la produttività, ma contribuiscono a rendere il settore più sostenibile e competitivo a livello internazionale.

Zone franche e aree industriali: un ecosistema favorevole agli investitori
La Tunisia offre numerose zone franche e aree industriali che rappresentano un vero e proprio vantaggio competitivo per gli investitori stranieri:

  • Vantaggi fiscali e doganali: esenzioni da dazi all’importazione di beni strumentali, riduzioni fiscali, semplificazioni burocratiche.
  • Infrastrutture dedicate: servizi logistici, energia, telecomunicazioni e sicurezza garantiti.
    Posizione strategica: vicinanza ai principali mercati europei e africani.
  • Supporto amministrativo: sportelli unici per facilitare l’insediamento e la gestione delle imprese.

Queste aree sono particolarmente sviluppate nei pressi di Tunisi, Sfax, Sousse e Gabès, e rappresentano poli di attrazione per settori come l’automotive, l’elettronica, il tessile e l’agroalimentare.

Tabella comparativa: principali zone franche e aree industriali in Tunisia

Zona Localizzazione Settori principali Vantaggi principali
Zona franca di Rades Vicino a Tunisi Manifattura, logistica Accesso porto, infrastrutture moderne
Zona industriale di Sfax Costa orientale Agroalimentare, tessile Vicino porto, incentivi fiscali
Zona franca di Gabès Sud-est Chimica, fosfati Infrastrutture dedicate, supporto logistico
Zona industriale di Sousse Costa orientale Turismo, manifattura Servizi integrati, vicinanza aeroporto

Il ruolo delle infrastrutture nel turismo e nel mercato immobiliare

Il turismo, settore trainante dell’economia tunisina, beneficia anch’esso di investimenti infrastrutturali:

  • Nuove rotte aeree e potenziamento degli aeroporti.
  • Miglioramento delle vie di comunicazione verso le località turistiche.
  • Sviluppo di strutture ricettive moderne e sostenibili.
  • Parallelamente, il mercato immobiliare è in crescita, con previsioni di aumento dei prezzi del 5-7% nel 2025, soprattutto nelle zone costiere come Hammamet e Sousse, grazie anche a investimenti infrastrutturali e turistici.

Detto tunisino: “La strada lunga si percorre con un buon cammello.”

Questo proverbio sottolinea l’importanza di avere infrastrutture solide e affidabili per affrontare con successo il viaggio dello sviluppo economico e dell’internazionalizzazione.

Conclusioni: la Tunisia costruisce il suo futuro con infrastrutture moderne
La Tunisia sta investendo con decisione in infrastrutture stradali, logistica, energia e aree industriali per creare un ambiente favorevole agli investitori e alle imprese.
Il sostegno internazionale, come il finanziamento della Banca Africana per lo Sviluppo, è fondamentale per modernizzare la rete stradale.
Le zone franche e le aree industriali offrono vantaggi concreti per chi vuole insediarsi e crescere.
Progetti innovativi come il Terna Innovation Zone e il cavo Elmed rafforzano la posizione della Tunisia come hub energetico e tecnologico nel Mediterraneo.
La modernizzazione dei settori chiave, come quello dei fosfati, dimostra l’impegno verso la sostenibilità e la competitività globale.
Per chi vuole investire o fare business in Nord Africa, la Tunisia rappresenta un’opportunità concreta, con infrastrutture in rapida evoluzione e un sistema logistico sempre più efficiente.
“Chi costruisce strade, costruisce il futuro.” E la Tunisia sta costruendo il suo, passo dopo passo, con visione, innovazione e determinazione.