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Quando i Cittadini Non Contano: La Crisi del Trasporto Pubblico a Pignataro Interamna
In un’epoca in cui si parla tanto di diritto alla mobilità, sostenibilità e servizi pubblici efficienti, la vicenda di Pignataro Interamna rappresenta l’emblema di come spesso i cittadini vengano relegati all’ultimo posto nella catena degli interessi istituzionali. La sospensione della fermata COTRAL di Via Santa Maria ha trasformato questo piccolo comune in un’isola isolata dal resto del territorio, con conseguenze drammatiche per la vita quotidiana dei suoi abitanti.

L’Abbandono Istituzionale: Quando le Soluzioni Brillano per la loro Assenza

Di fronte alla decisione unilaterale di COTRAL di sospendere una fermata strategica che collegava Pignataro Interamna alla linea Cassino-Formia, ci si sarebbe aspettati un intervento tempestivo e deciso da parte dell’amministrazione comunale. Invece, quello a cui assistiamo è un silenzio assordante, una disinvoltura sconcertante nel trovare soluzioni alternative per rimediare a un disagio che sta letteralmente isolando un’intera comunità.
Il Comune di Pignataro Interamna non ha mosso un dito, non ha attivato nessun canale di dialogo costruttivo con COTRAL, non ha cercato alternative. Le segnalazioni dei cittadini sono cadute nel vuoto, come grida disperse nel vento della burocrazia indifferente.

Il Calvario Quotidiano dei Pendolari

Per comprendere la gravità della situazione, basta immaginare la giornata tipo di un lavoratore di Pignataro Interamna che deve recarsi al lavoro lungo il percorso Cassino-Formia. Con la sospensione della fermata, questa persona si trova davanti a due opzioni, entrambe inaccettabili:

La Marcia Forzata sulla Morte: Camminare a piedi per circa 6 chilometri lungo la SS630, una superstrada trafficatissima e priva di qualsiasi protezione per i pedoni. Significa rischiare la vita ogni giorno, camminando sul ciglio di un’arteria stradale dove i veicoli sfrecciano a velocità sostenute, senza marciapiedi, senza protezioni, sotto il sole cocente di agosto o sotto la pioggia battente d’inverno.
Il Doppio Viaggio Punitivo: Prendere prima una corriera per Cassino e poi un’altra per Formia o per le altre destinazioni lungo il percorso. Questo significa raddoppiare i tempi di viaggio, i costi e la fatica, trasformando ogni spostamento in un’odissea estenuante.

Un Isolamento che Ferisce Tutti

Il problema non riguarda solo i pendolari. Anche i visitatori che vogliono raggiungere Pignataro Interamna si trovano in una situazione kafkiana: dalla direzione di Cassino non possono più arrivare direttamente al paese, ma devono fermarsi 6 chilometri prima o 5 chilometri dopo, di fronte al benzinaio della zona industriale, e poi affrontare la pericolosa camminata lungo la SS630.

Un Territorio Già Fragile Reso Ancora Più Vulnerabile

Pignataro Interamna non è Milano o Roma. È un piccolo comune con un’offerta commerciale limitatissima: un unico negozio alimentare di dimensioni ridotte, un solo macellaio, un piccolo negozio di abbigliamento e accessori per la casa, e un negozio di alimenti per animali da cortile che non offre prodotti per animali da compagnia. Per qualsiasi necessità che vada oltre l’essenziale, i cittadini devono necessariamente spostarsi a San Giorgio a Liri o a Cassino.
Con la sospensione della fermata, anche queste necessità primarie diventano un’impresa titanica, soprattutto per anziani, persone con disabilità, famiglie con bambini piccoli o chiunque non abbia un mezzo di trasporto privato.

L’Indifferenza per la Dignità Umana

Le fermate sulla superstrada sono prive di qualsiasi comfort basilare: niente paravento, niente riparo dalla pioggia, niente protezione dal sole ardente di questi giorni di ferragosto, quando le temperature rendono l’attesa un supplizio. È questa la considerazione che si ha per i cittadini che pagano le tasse e contribuiscono al funzionamento della comunità?

Il Dramma del Rientro Impossibile

La situazione diventa ancora più drammatica quando si pensa a chi torna dal lavoro a Cassino o dalle città limitrofe, o a chi rientra da un viaggio e si trova a chiedersi: “Come faccio ad arrivare a casa?” Con l’ultima corsa che non ferma più a Pignataro Interamna, molti cittadini si trovano letteralmente bloccati, costretti a trovare soluzioni improvvisate o a chiedere passaggi, mendicando quello che dovrebbe essere un diritto garantito.

Un Sistema che Ha Perso la Bussola

Questa vicenda rappresenta tutto quello che non funziona nel nostro sistema di trasporto pubblico e nell’amministrazione locale. Un sistema che antepone la logica del profitto e della semplificazione burocratica ai bisogni reali delle persone. Un sistema dove le decisioni vengono prese nei palazzi senza mai consultare chi quelle decisioni le deve subire ogni giorno sulla propria pelle.
È inaccettabile che nel 2025 un’intera comunità venga isolata dal resto del territorio senza che nessuno si prenda la responsabilità di trovare una soluzione. È inaccettabile che i cittadini vengano trattati come numeri su un foglio di calcolo anziché come persone con diritti e dignità.

L’Appello per un Risveglio delle Coscienze

Non possiamo permettere che Pignataro Interamna diventi il simbolo di un’Italia che abbandona i suoi cittadini. Non possiamo accettare che la mobilità, diritto fondamentale per il lavoro, la salute, l’istruzione e la vita sociale, venga negata con un colpo di spugna.
È tempo che l’amministrazione comunale si assuma le proprie responsabilità, che COTRAL riveda una decisione miope e dannosa, che la Regione Lazio intervenga per garantire un servizio pubblico degno di questo nome.
I cittadini di Pignataro Interamna non chiedono privilegi, chiedono solo di non essere dimenticati. Chiedono di poter andare al lavoro senza rischiare la vita, di poter tornare a casa la sera, di poter vivere con dignità nel proprio territorio.
È una battaglia che riguarda tutti noi, perché oggi tocca a Pignataro Interamna, domani potrebbe toccare a qualsiasi altra piccola comunità considerata “non redditizia” dal sistema. È il momento di dire basta a questa logica disumana e di pretendere che il servizio pubblico torni a servire davvero i cittadini.

La mobilità è un diritto, non un privilegio. E i diritti non si sospendono mai.

LA SOLUZIONE È A PORTATA DI MANO

  • Posizione strategica: Il cavalcavia offre un punto di accesso sicuro e visibile
  • Realizzazione rapida: Non servono mesi di burocrazia, bastano poche settimane
  • Sicurezza garantita: Molto più sicuro delle attuali condizioni che costringono i cittadini a camminare sulla superstrada
  • Accessibilità: Facilmente raggiungibile per chi viene fa cassino e per i pendolari verso Formia

Non permettiamo che continuino a prenderci in giro con la scusa della “complessità burocratica”! La fermata al cavalcavia è la dimostrazione che quando c’è volontà politica, le soluzioni si trovano velocemente.


È ORA DI SCEGLIERE: Rimanere vittime silenziose o diventare protagonisti del cambiamento.

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