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La sicurezza sul lavoro è un tema centrale nel settore delle costruzioni, dove i rischi di infortuni sono più elevati rispetto ad altri settori. La “patente a punti” nei cantieri è uno strumento di controllo e incentivazione volto a migliorare la sicurezza e la qualità del lavoro. Questo sistema premia o sanziona le aziende a seconda della loro conformità alle normative sulla sicurezza. Di seguito, rispondiamo a una serie di domande cruciali per comprendere come funziona la patente a punti nei cantieri e quali sono gli adempimenti per le imprese.

1. Quali sono i requisiti per ottenere la patente a punti?

Per ottenere la patente a punti, le aziende che operano nel settore delle costruzioni devono dimostrare di rispettare una serie di requisiti, principalmente legati alla sicurezza sul lavoro. I principali requisiti includono:

– Formazione obbligatoria: I lavoratori devono aver completato i corsi di formazione sulla sicurezza previsti dal D.Lgs. 81/08 (Testo Unico sulla Sicurezza).

– Dotazione dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): I lavoratori devono essere dotati di tutti i DPI necessari (caschi, scarpe antinfortunistiche, imbracature, ecc.) per svolgere le loro attività in sicurezza.

– Sorveglianza sanitaria: Deve essere garantita la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, con visite periodiche da parte del medico competente.

– Procedure di emergenza e antincendio: L’azienda deve disporre di piani di emergenza e procedure antincendio, con personale formato per gestire eventuali situazioni di emergenza.

2. Come vengono attribuiti i punti?

La patente a punti funziona in modo simile al sistema utilizzato per la patente di guida. Ogni azienda parte da un punteggio iniziale che può aumentare o diminuire in base alla sua condotta. I punti vengono gestiti attraverso i seguenti meccanismi:

– Aumento dei punti: Le aziende che rispettano le normative sulla sicurezza in modo rigoroso, senza incidenti o violazioni, possono ottenere crediti aggiuntivi. Inoltre, l’adozione di misure proattive, come l’implementazione di nuove tecnologie di sicurezza, può portare a un aumento del punteggio.

– Decurtazione dei punti: I punti possono essere ridotti in caso di incidenti sul lavoro, violazioni delle norme di sicurezza o mancata osservanza delle misure preventive. Le infrazioni gravi possono portare a significative penalizzazioni, mentre quelle minori possono comportare decurtazioni più contenute.

3. Chi sono i soggetti esclusi dalla patente a punti?

Non tutte le imprese o soggetti sono obbligati ad aderire al sistema della patente a punti. Sono esclusi:

– Le microimprese con un numero limitato di dipendenti (in genere sotto le 10 unità, ma dipende dalla legislazione specifica).

– I lavoratori autonomi che operano nei cantieri senza dipendenti.

– I fornitori di servizi occasionali che svolgono attività non continuative o di breve durata.

Tuttavia, anche per questi soggetti, esistono obblighi minimi legati alla sicurezza sul lavoro, come l’uso di DPI e il rispetto delle procedure previste dal Testo Unico.

4. L’ufficio amministrativo o giuridico devono presentare domanda per la patente a punti?

L’ufficio amministrativo o giuridico, così come l’amministratore delegato, non sono direttamente responsabili della richiesta della patente a punti. Tuttavia, spetta all’amministratore delegato o a un’altra figura responsabile dell’azienda garantire che la domanda venga presentata correttamente. È infatti l’azienda nel suo complesso che deve rispettare gli obblighi della patente a punti. Spesso il responsabile della sicurezza (RSPP – Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) o il direttore dei lavori sono incaricati di seguire la parte tecnica del processo di conformità.

5. La patente a punti è obbligatoria per le ditte straniere operanti sul territorio italiano?

Sì, la patente a punti è obbligatoria anche per le ditte straniere che operano sul territorio italiano, se queste sono coinvolte in progetti edili o di ingegneria civile che ricadono sotto la giurisdizione delle normative italiane. Questo principio si basa sul cosiddetto “principio di territorialità”, secondo il quale le imprese devono rispettare le leggi del paese in cui svolgono le loro attività. Pertanto, le imprese straniere devono garantire il rispetto delle normative italiane in materia di sicurezza sul lavoro, compresa l’adesione al sistema della patente a punti.

La patente a punti nei cantieri è uno strumento essenziale per promuovere la sicurezza e la responsabilità nel settore delle costruzioni. Le aziende devono essere consapevoli dei requisiti da rispettare e delle conseguenze che possono derivare da violazioni o mancanze. Inoltre, è fondamentale che tutte le imprese, incluse quelle straniere, si conformino alle normative vigenti per evitare sanzioni e, soprattutto, per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Di admin

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